La Chiesa di San Pietro è uno dei principali monumenti di Gubbio, la cui origine risale a tempi antichi. La facciata della chiesa, decorata con cinque archi ciechi e una bifora, mostra influenze dei secoli IX-X e presenta capitelli corinzi in pietra arenaria, suggerendo l'esistenza di un edificio romano precedente. Nel 1058, la chiesa venne consacrata dal vescovo di Cagli, e nel XIII secolo venne rielaborata in stile gotico, con la riduzione a una navata unica e l'aggiunta di affreschi, di cui oggi rimangono solo tracce.
La chiesa di S. Pietro da via Sabina Falcucci - 1926
Nel 1207, San Francesco visitò Gubbio, e nel 1213 i frati minori fondarono il primo cenobio francescano nella città, vicino alla chiesa. Il monastero di San Pietro ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo del francescanesimo e dell’arte, come testimoniato dai sette libri miniati dell’epoca. Nel 1505, il monastero passò agli Olivetani, che ristrutturarono la chiesa in stile rinascimentale e costruirono nuovi chiostri. Durante il XVII secolo, il monastero continuò a espandersi.
Nel 1831, la congregazione degli Olivetani fu sciolta e i Camaldolesi subentrarono fino al 1861, quando il monastero divenne di proprietà dello Stato. La chiesa fu poi affidata a un monaco che vi rimase fino al 1930, quando l'ordine francescano prese il controllo per un breve periodo. Successivamente, la chiesa divenne parte della diocesi, con Don Carlo Spaziarli che, oltre ad essere un valido musicista, ha contribuito significativamente alla vita parrocchiale.
Chiesa di San Pietro, facciata
La città, attraversata dal torrente Camignano, è divisa in due aree principali: quella verso il monte, un tempo abitata dai plebei, e la zona più centrale. Il toponimo medievale "Chrisonia" corrisponderebbe a una parte della città umbra antica, legata a riti religiosi. Sono esplorate anche le origini romane, con riferimenti a reperti archeologici, come sarcofagi e iscrizioni, che testimoniano una forte presenza romana nella zona.
Via Aquilante, San Pietro
In epoca romana, Gubbio era suddivisa in "vici" (piccole unità urbane), e il vico "Grisonie" ha una connessione con l'area di San Pietro. La città, nel corso del tempo, ha visto un'espansione verso il piano, con la costruzione di nuovi quartieri nel XIII secolo. Il quartiere di San Pietro si sviluppò intorno a un'abbazia, con una suddivisione regolare delle strade, evidenziando un cambiamento rispetto alle tradizionali strutture feudali. Infine, la "Vaccheria", un'area tradizionalmente associata alla presenza di stalle, potrebbe essere la testimonianza di una colonizzazione romana, ma la sua vera origine resta incerta. Il quartiere divenne densamente popolato, con un forte sviluppo demografico nel XIII secolo.
Monastero di San Pietro
Entrando, l'architettura sobria e raffinata si combina con decorazioni pittoriche e arredi che arricchiscono l'interno. Il cornicione dorato, opera di Giovanni Cirilli, percorre l'intero perimetro della chiesa, mentre le cappelle laterali sono adornate con dipinti di santi e profeti risalenti ai secoli XVI e XVII. Ai lati dell'ingresso si trovano le credenze in noce commissionate a Domenico Valli, che realizzò anche le pregevoli mense d'altare in legno intagliato e dorato.
Il lato destro della Chiesa di San Pietro presenta cinque cappelle, ciascuna caratterizzata da opere d'arte di grande valore storico e artistico. La prima, dedicata a San Bartolomeo, ospita una pala di Rutilio Manetti e affreschi di santi vescovi, tra cui San Ubaldo.
La seconda cappella, dedicata a San Bernardo Tolomei, contiene una pala di Giuseppe Nasini e affreschi benedettini. La terza, dedicata alla Madonna di Loreto, ha una pala di Giovanni Battista Michelini, accompagnata da tele laterali raffiguranti sante. La quarta cappella, inizialmente dedicata a San Girolamo, mostra una pala di Giuliano Prestati sulla Visitazione. Infine, la quinta cappella, dedicata a San Benedetto, ospita un affresco di Raffaellino del Colle che celebra la gloria del santo.
Chiesa di San Pietro, interno
Sul lato sinistro spiccano diverse cappelle. La Cappella del SS. Crocifisso ospita una scultura umbra del '200 raffigurante la deposizione di Cristo, protagonista di un evento miracoloso durante i terremoti del 1729. Decorata con tele di Giuseppe Nasini e un ciborio in marmo policromo di Marcello Bigene.
La Cappella di Santa Francesca Romana, inizialmente dedicata alla santa, includeva una pala di Virgilio Nucci, ora nella Pinacoteca Comunale, e affreschi di Bernardino Brozzi. La Cappella di Santa Geltrude presenta una pala di Giovanni Odazzi e un reliquiario contenente ossa di santi, mentre la Cappella di San Michele Arcangelo, decorata da Francesco Allegrini e Giovanni Passardi, fu donata dalla famiglia Franciarini. Nella Cappella di San Sebastiano si trova una pala di Virgilio Nucci sul martirio del santo, completata da stucchi di Passardi.
La Cappella di San Ubaldo, dedicata al patrono di Gubbio, presenta una pala attribuita a Bernardino Brozzi e dipinti laterali del XVIII secolo.
Chiesa di San Pietro, lato sinistro interno
L’Organo Maggiore, costruito nel tardo '500, si distingue per la ricca decorazione lignea intagliata dai fratelli Maffei, con allegorie delle arti musicali. La Sala Capitolare, ora una piccola raccolta d’arte, conserva opere di Benedetto Nucci, tra cui un’"Incoronazione della Vergine", e dipinti di G.B. Michelini. Infine, la Cappella Ex Cimiteriale, esempio di architettura neoclassica progettata da Giovanni Santini, sorge su un terreno storicamente usato per sepolture e fu modificata nel 1935 per ospitare un teatrino.